Rappresenta un metodo affidabile in grado di dare informazioni sulla funzionalità dei nervi periferici dei muscoli scheletrici. È inoltre un mezzo diagnostico che permette di inquadrare le malattie neurologiche del Sistema Nervoso Periferico (SNP) riguardanti patologie a carico di radici nervose, plessi nervosi, nervi periferici, placca neuromuscolare e muscoli. Se l’esame neurologico evidenzia un deficit a carico del SNP, l’elettromiografia rappresenta un mezzo indispensabile per approfondire la diagnosi, soprattutto quando non sono chiare: la sede di lesione, l’entità ed il tipo di lesione.
L'esame elettromiografico
Prima di iniziare l'esame il medico neourologo raccoglierà i dati utili per costruire una anamnesi il può possibile completa del paziente. Sulla base dei dati forniti dal paziente e della sua sintomatologia clinica deciderà un percorso che punti alla diagnosi corretta con il minor numero di nervi e muscoli esaminati, al fine di ridurre al minimo il disagio del paziente.
- La prima parte del test viene eseguita dal tecnico di neurofisiopatologia e consiste nello stimolare, attraverso stimoli di natura elettrica, i nervi periferici e registrare le relative risposte.
- La seconda parte viene eseguita dal medico elettromiografista e consiste nell'inserzione di un ago elettrodo coassiale nei muscoli che si vogliono indagare.
La durata dell'esame può variare dai 15 ai 60 minuti.
COME CI SI PREPARA ALL'ESAME?
In vista dell'esame non serve una preparazione particolare. Fatto l'esame si può guidare e riprendere il lavoro. E' bene non applicare creme sul corpo perché impediscono il passaggio delle correnti elettriche. Vi consigliamo di indossare abiti comodi e facili da svestire.
CI SONO PERICOLI?
Assolutamente no perché le macchine rispettano la normativa di Legge e sono isolate elettricamente. Gli aghi che vengono impiegati sono tutti sterili monouso. Il paziente è tenuto a segnalare al medico se è portatore del virus dell'Epatite B o C.