La scintigrafia tiroidea è una tecnica diagnostica per immagini che fornisce preziose informazioni non solo sulla morfologia di questa ghiandola, ma anche e soprattutto sulla sua funzionalità. Come tutte le tecniche scintigrafiche, si basa sulla somministrazione di farmaci radioattivi in grado di distribuirsi preferenzialmente nel distretto corporeo studiato, in questo caso, nella tiroide. Le radiazioni emesse dai tessuti resi radioattivi dal tracciante vengono quindi captate da un apposito apparecchio ricevitore, denominato gamma-camera e capace di rilevare le radiazione emesse (raggi gamma simili ai raggi X delle radiografie). Quest'apparecchiatura ricevente, con l'ausilio di un elaboratore informatico, è in grado di riprodurre un'immagine dettagliata della ghiandola ed evidenziarne il livello di funzionalità. Così, in presenza di malattie tiroidee, la scintigrafia può mostrare una maggiore o minore concentrazione della radiomarcatura nella ghiandola o in alcune sue aree specifiche fornendo indicazioni sulle più importanti patologie della tiroide come noduli, gozzo, tireotossicosi, ipotiroidismo neonatale, presenza di tessuto metastatico